Ode alla luna.
Com’è triste guardar, da solo, la luna. Piccola, lontana, bianca, diafana, m’appari. Se ti guardo, tenendo Lei per mano, la stringo al petto e le sussurro t’amo. Miracolo dell’amore che fa vedere vicine le cose lontane. Hai la magia di far sognare gli innamorati e di realizzare i desideri sperati, sia che ti mostri intera o solo a metà. Ogni mattina ti vedo grande all’orizzonte e la sera ti cerco dietro il monte. Di te han parlato poeti e scrittori, versi e canzoni hanno declamato tanti attori. Ti han chiamato rossa, pallida, piena, luminosa,’sora’,di sangue,compagna degli innamorati, curiosa e intrigante, a tutti appari gigante. Talvolta ti celi, nelle eclissi lunari, come dolce vergine, che si nasconde la prima notte di nozze, per apparire poi in tutto il tuo splendore. Al tuo volere si gonfia il mare o l’acqua torna cheta, persino la mia mente, a seguito delle tue fasi lunari si adombra o torna quieta. Guidi il contadino nella sua opra giornaliera e al tagliator di legna insegni la maniera. Dipingi strisce di luce nei mari, per segnare la rotta dei marinari, e muti la vita dei pesci nelle calde acque d’estate. Talvolta un alone ti cinge la chioma per ricordare di regina la tua brama. Sei la sposa del sole che compari di notte in un firmamento cosparso di stelle, che è talamo del vostro amore. Dolci filastrocche ti hanno dedicato:
Luna lunedda
Fammi na cudduredda,
Fammilla bedda ranni
Ci la portu a San Giuvanni,
San Giuvanni non la voli,
Ci la portu a san Nicoli,
San Nicoli si la pigghia,
Ci la duna a li cunigghia
Li cunigghia scala scala,
Ci rumperu la quartara,
La quartara china di meli
Viva, viva San Micheli,
Olè.
Luna, luna
Luna,luna,luna
Di lu cielu si patruna,
unni vai a tali banni
mi saluti San Giuvanni.
San Giuvanni a la marina
Mi saluti Catirna.
Catirina, Catirina
Cu t’à desi sta catina?
Mi la desi lu Signuruzzu,
la Matri di Diu e San Giusippuzzu.
Poesia
Vorrei essere
come te,
una virgola in ciel,
per poi esplodere
e rischiarar la notte.
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