sabato 2 settembre 2023

Le ragioni di un isolamento forzato

 

Le ragioni di un isolamento forzato

 

 

L’abitudine era divenuta talmente sistematica, da essere impossibile rintracciarlo dal giorno venti alla fine del mese. Poiché era da una vita che lo conoscevo, la cosa, ripetuta, m’incuriosiva, perciò decisi di capirne la ragione. Attesi pazientemente l’inizio del mese e appena, come al solito, il mio amico apparve in pubblico gli chiesi la ragione della sua assenza.

Amareggiato, mi confessò che da quando era andato in pensione, riusciva a mala pena ad arrivare al venti del mese, per cui nei restanti dieci giorni aveva deciso di barricarsi in casa, al fine di risparmiare. Una specie di clausura o se volete un black-out col mondo esterno per ragioni di sopravvivenza. Per convincermi, si mise a snocciolare una serie di cifre, dalle quali si evidenziava che l’importo della pensione subiva un salasso quotidiano, avendo avuto, egli, cura di riportare a tariffa giornaliera il costo della sua esistenza in termini economici. La tristezza, quale appariva dalla sua espressione corrucciata, era più eloquente dei numeri che aveva puntigliosamente annotato che, ora, mi metteva a disposizione per soddisfare la mia curiosità, ma anche per giustificare quel suo nuovo regime di vita. Capii che lo Stato lo aveva costretto a un letargo forzato, paragonabile a quel particolare stato di vita latente in cui diversi animali trascorrono parte della loro esistenza. Nulla dissi, né potevo, dinanzi all’esattezza di quegli aridi conteggi. Presi coscienza che per molti la condizione di pensionato non era un periodo di riposo meritato dopo una vita di lavoro, ma l’inizio di un calvario in cui si sommavano elementi negativi: solitudine, tristezza, acciacchi, privazioni e forse anche una forzata clausura.

Non mi restava che abituarmi a non vedere più il mio amico nell’ultima decade del mese, lui, per il quale i dodici periodi dell’anno andavano decurtati di dieci giorni ciascuno che, a conti fatti, era come rinunziare a centoventi giorni d’esistenza.

 

 

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