domenica 10 settembre 2023
Ipocrisia contagiosa
Ipocrisia contagiosa.
Si dice
che l’Italia non sia un paese razzista. Infatti, se chiedi a qualcuno se per
caso lo sia, ti senti rispondere che questo sentimento non gli appartiene. Sarebbe
il caso, però, di monitorare, di tanto in tanto, questo stato d’animo, perché
con gli sbarchi 'ad minchiam', sembra che qualcosa stia mutando. Si nota con le
numerose interviste a chi questo fenomeno incontrollato l’ha sotto casa.
Inutile affermare che anche noi abbiamo avuto le nostre emigrazioni. Certi
paragoni storici lasciano il tempo che trovano, perché nel tempo le condizioni,
le esigenze, le prospettive e le occasioni di lavoro cambiano. Il progresso
serve a migliorare le condizioni di vita, possibilmente evitando di ripetere le
esigenze necessitate del passato. Nessuno ha l’ardire di dichiararsi razzista,
in una società che a parole dichiara il contrario, ma a luci spente e
nell’intimità di un discorso, la realtà è diversa. Questa dicotomia tra
pensiero e parola è più diffusa di quanto si creda e rientra nella sfera
dell’ipocrisia, che diventa contagiosa, come l’influenza. Un piatto conformismo
vissuto come esigenza di far parte di un gruppo e di essere giudicati
positivamente. Dove il libero pensiero è inghiottito da quel buco nero chiamato
omogeneizzazione del pensiero.
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