domenica 23 giugno 2024

Sole nero

 

 Sole  nero

 

                                            

  Si attorcigliano

  tra spasmi di dolore scrosciante

  le gialle ginestre

 un tempo odorose,

 alte fiammate

con sguardi di vampiro

assediano, non sazie,

antichi castagni.

 

 Un argenteo abete,

 su rogo sacrilego,

 altero,

 ancora per poco,

 grida parole innocenti

di condannato a morte.

 

Fuggono

martore, donnole, conigli selvatici

e lucertole cercano buchi

profondi più dell’inferno

 

Uomini da fumo anneriti

sembrano rospi

che spruzzano fiele,

dietro scia fumante

di  sazio fuoco.

 

Corvi

nero pennuti

gracchiano,

affacciati su fili di rame,

tra canti e risate

pronti a svolazzi

tra insetti emigranti.

 

 

                                                   

Nel cielo cupo

che lacrima cenere

un sole malato,

quasi morente,

annega nel fumo

acre e pungente.

 

 

Nascosto più in là

dietro felci e rovi

danza contorto

tra asfodeli,                                                                                               

chi con  ghigno di morte

il fuoco accese.   

 

da “Le ultime viole” di Saro Pafumi                                            

                                                   

 

 

 

 

 

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