lunedì 10 giugno 2024

Le tecnologie hanno ucciso i pensieri e le riflessioni.

 Le tecnologie hanno ucciso i pensieri e le riflessioni”

 

Ci sono innovazioni utili, ausiliarie del nostro modo di vivere, apparentemente innocue il cui effetto sulla nostra psiche, a lunga durata, è sconosciuto. Mi riferisco alla Tv, al digitale terrestre, al telefonino, all’autoradio, al palmare, al computer e via di seguito. Tecnologie che hanno invaso ogni angolo libero della nostra mente, espropriandolo. Perché non di attività solo manuali si tratta, bensì di esercizi quotidiani con i quali il nostro cervello investe una parte preponderante di sé stesso.

I pochi minuti che, quotidianamente, avevamo a disposizione, quando all’orizzonte non erano ancora comparse queste tecnologie erano per lo più dedicati al pensare e al riflettere.

Liberi da questi condizionamenti, la nostra mente sentiva il bisogno di raccogliersi, assecondando la consapevolezza del pensiero, ossia quell’attività riflessiva che, altro non è se non l’esigenza dell’anima di esaminare le nostre azione quotidiane, ricavandone un giudizio.

Poiché questi bisogni vitali del pensiero si sono rarefatti, non ci sono rimasti che i sogni: quell’attività onirica che il nostro cervello accende nell’abisso della notte, allorché la nostra anima, libera da condizionamenti evade dalla prigione diurna in cui l’abbiamo forzatamente rinchiusa, facendo così affiorare bisogni e necessità repressi.

Forse è questa la ragione per la quale, come ho letto da qualche parte, l’uomo moderno “consuma”

più sogni del passato? Un’attività di riflessione prima demandata alla coscienza “libera” del pensiero, che oggi viene svolta, per delega naturale, dall’attività onirica. Pubblicata su La Sicilia oggi 10.06.2024

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