lunedì 17 giugno 2024

La noia si può scongiggere

 

La noia si può sconfiggere..

Quante volte ci lamentiamo di sentirci annoiati. Uno stato d’animo che invade sempre più spesso chi per limiti di età ha smesso di lavorare, senza crearsi un diversivo, cui aggrapparsi, per non rimanere prigioniero della noia, anticamera della depressione. Combatterla non è facile, ma con pazienza e buona volontà i rimedi non mancano, per uscire da questo stato d’animo per nulla piacevole, talvolta fonte di anomalie più gravi. Sperare in un aiuto esterno è vano, in una società in cui l’individualismo è pane quotidiano. In questo solitario vivere, le giornate trascorrono monotone, anche quando un nebbioso sole risplende sui lontani monti, perciò è nella natura che occorre cercare sostegno per uscire dal ghetto in cui è precipitata la nostra esistenza. Tutto ciò che ci gira attorno, è interessante, anche un filo d’erba, col suo lieve ondeggiare tra tanti fiori che, muti, gli stanno accanto, simile alla nostra esistenza, che si consola tra tanta gente che c’ignora. Anche il volo di un uccello è fonte di fantasia, come quello di un frettoloso passero che solca il cielo di primo mattino e ci si chiede se non sia un volo d’amore verso la sua donna. Le nuvole, candite spose dell’azzurro, sono compagne di vita, con le loro cangianti forme, che presto si dissolvono in un gioco all’infinito e aiutano a sognare. Ammirare un solitario papavero può fornire sollievo alla noia, con la sua bellezza fine a se stessa. Selvaggio e indomabile, se reciso preferisce immolarsi, anziché donarsi, libero, com’é in un campo di grano che non gli appartiene, come la nostra vita che scorre tra la distratta gente. Rileggere un libro che piace, è liberatorio, perché offre sempre nuove sensazioni. Non esiste la pianta della noia, ma il suo frutto, coltivato nel nostro immaginario, se ci facciamo coinvolgere da questo stato psicologico di demotivazione, spesso nato da assenza di azione e di stimoli. Affaccendati in mille attività virtuali, lasciamoci dondolare, quindi, dentro la culla della noia, per ritornare bambini e assaporare la gioia di vivere una seconda, nuova vita, scoprendo tutte quante le bellezze del creato, che la vita lavorativa ci ha rubato. Nell’immaginario di Seneca, infatti, la noia intesa come ozio, può rendere attiva la vita, attraverso la meditazione e la contemplazione, anche se difficile a realizzarsi in un mondo moderno contaminato da tecnologie varie e devastanti. Importante è provarci. Pubblicata oggi 17.06.2024 su La Sicilia

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