“Villaggio, politica e riserva mentale
La
riserva mentale è una restrizione formulata nella mente di chi pensa su quanto
si dice o si promette. Una categoria mentale di cui fa largo uso il politico in
generale, perché quasi sempre quello che dice o promette in pubblico assai di
rado coincide con il significato delle parole che esprime. Se le riserve
mentali fossero infiorescenze, le teste dei nostri amministratori avrebbero le
sembianze delle figure tanto care a Botticelli. Perché questa premessa?
Semplice. Perché Linguaglossa è stanca di promesse, di parole, di progetti
iniziati e non compiuti intorno al Villaggio Mareneve. Una struttura che può assurgere a simbolo
delle opere incompiute. La ‘strada Costa’, altro esempio di scempio
incompiuto,nonostante il triste,immorale primato dell’opera più costosa
d’Europa .
Con quale responsabilità amministrativa la Provincia
ha stanziato somme di denaro per il recupero del villaggio, se oggi tutto
langue come e più di prima, in spregio al denaro speso?
Una struttura, che sorge su demanio concesso
dal Comune per un fine ben definito, che agonizzante com’è, suona offesa alla
cittadina di Linguaglossa: un centro etneo che ha bisogno di ritrovare la sua
naturale vocazione turistica e di coltivare quelle poche ricchezze che la
natura le ha profuso nonostante chi rema contro.
Che fine hanno fatto le tante strombazzate
iniziative messe in atto da questo o quel comitato cittadino e dalla stessa
amministrazione comunale che ha minacciato la revoca della concessione nel
perdurare dell’inerzia,per non parlare della colposa ignavia di noi cittadini,abituati,come
siamo, a coltivare solo il nostro orticello?
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