Linguaglossa. Felice conclusione del centenario dell’eruzione del 1923
Si sono conclusi a Linguaglossa i solenni festeggiamenti del centenario dell’eruzione del 1923. Un avvenimento attesissimo, che ha colorato la storia del paese, grazie all’intercessione miracolistica (si dice) del Patrono Sant’Egidio, che ha risparmiato il paese dalla catastrofe. Oltre alla dotta regia religiosa, posta in atto dal can. don O.Barbarino, oggi approdato a più autorevoli lidi, che per oltre un decennio, ha fatto vivere a Linguaglossa un rinnovato rito di fede, tutta la società civile si è stretta attorno a quest’avvenimento, capitanato dall’infaticabile Prof. S. Castorina, governatore della locale Confraternita giandana, concluso con l’illuminazione della croce su Monte Santo, che ha dato vita a un vecchio sogno di Padre Di Mauro, ideatore dell progetto. Oggi grazie al Governatore Castorìna e alla sua innata generosità, Linguaglossa rivive una sua ritrovata giovinezza, tante le iniziative portate a termine. Cosa insolita in un paese abituato alla sonnolenza: la rinascita del Collegio dei PP. Domenicani (Casa San Tommaso), destinato a infrangersi contro il muro dell’indolenza e le numerose iniziative portate avanti dalla Confraternita, in un rinnovato, corale spirito di collaborazione sociale, estraneo fino a poco tempo fa al paese. Segno che quando si affaccia alla società civile un uomo ricco di carisma, che prima di tutto scommette su se stesso e sul suo spirito filantropico, il successo è scontato. Speriamo che questa ventata di ritrovata vitalità abbia un seguito, perché una società si dimostra matura quando sa amalgamarsi e camminare sulle proprie gambe, senza aspettare l’arrivo dell’uomo della Provvidenza.
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