Linguaglossa, il paese più ospitale del mondo
Se cercate un paese dove trasferirvi, non lambiccatevi il cervello, Linguaglossa vi aspetta. E’ il paese più ospitale del mondo, dove la cortesia e l’affabilità sono di casa. Una condizione ideale riservata a chi proviene da altri lidi, perché per l’autoctono, nato e cresciuto in questa valle, è riservato ben altro trattamento. Il dono dell’ospitalità è sempre stato una caratteristica del linguaglossese, forse per compensare il rovescio della medaglia: l’avversione per il paesano, nei riguardi del quale abbondano pregiudizi, gelosie e invidie. La storia locale è disseminata di esempi, basta conoscerla. Qui si fa a gara per abbracciare il forestiero e mostrarlo come un trofeo, per significare di essere stato il prescelto di questo nuovo arrivato, che vediamo come un “messia”, abituati, come siamo, per istinto atavico, ad aprire le porte a qualsiasi sconosciuto dal quale siamo colonizzati. E a ben ragione, perché qui l’autoctono non sa sfruttare le proprie risorse, mentre sa dare il meglio di se all’estero. Ne sono esempi le numerose terre abbandonate, che sono tornate a rifiorire in mano a forestieri, poco importa se di questo nuovo progresso a noi resteranno solo briciole. Ci appaga l’ospitalità che dispensiamo a piene mani. L’autoctono è e resta una semplice coreografia che fa parte del paesaggio, una fottutissima comparsa. Scarsa autostima e insicurezza sono le nostre caratteristiche e da qui sottomissione e accondiscendenza. Siamo romasti bambini con la voglia di crescere sopita.
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