L’ultima foglia.
Stamani è volata
via l’ultima foglia del mio melograno. Tutte le mattine, aprendo l’imposta
della mia camera, speravo di trovarla.
Contavo i giorni
di permanenza attaccata al suo ramo e dicevo tra di me: “Come vorrei essere
quella foglia!
Solo l’amore la
tiene legata”.
Poi, un triste
giorno una folata.. .una folata malvagia... l’ha trascinata via.
Quella foglia
mattutina era per me una speranza, anzi... una preghiera.
Ci sono tanti
modi di pregare Dio. Io ne avevo scelto uno a modo mio.
“Com’è possibile
cercare Dio attraverso una foglia?”, m’interrogavo.
Guardandola
attaccata al suo ramo, ci vedevo Dio.
Forse quella
foglia ero io?
Cercavo di
scacciare questo pensiero sacrilego, ma poi pensavo; “Cos’ha una foglia di
diverso dal mio io?
Nasce da un
albero, vive assieme a lui un’intera vita, per poi morire.
E’ il ciclo della
vita.
Forse non ha
un’anima?
Che certezza ho
di quest’assioma? Forse che della mia si conosca l’esistenza?” Guardavo quella
foglia ogni mattina.
Ci vedevo una
speranza, anzi....era una preghiera.
Poi un triste
giorno una folata... .una malvagia folata l’ha trascinata via.
Verrà un giorno
che anch’io, come la foglia di quel melograno, sarò spazzato via.
Una folata, una
malvagia folata mi porterà via.
Per condurmi
dove?
Lo vorrei
chiedere alla foglia di quel melograno, ma lei non può rispondermi, è volata
via.
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