domenica 24 aprile 2016

Cicche di sigarette per terra.



Cicche di sigarette per terra. Basterebbe la buona educazione
Ben venga la legge che punisce chi butta cicche per terra, ma basterebbe la buona educazione. Non saprei dire se oggi il fumo sia più diffuso rispetto al passato. Presumibilmente, direi di sì, perché oggi il fumo coinvolge anche  i minori e le donne. Forse è per questo che le cicche abbondano. Un tempo si fumava diversamente e diversamente si appalesava il fenomeno delle cicche per terra. Nel mio paese, Linguaglossa, a quei tempi, c’era un certo ‘donn’Agnaziu, ngna- ngna’, che munito di bastone, sulla punta un chiodo, faceva incetta di cicche sul tutto il territorio. Il paese ere ripulito di cicche e lui fumava a sbafo. C’era anche un diverso modo di fumare, come quello messo in atto dal mio professore, non il solo, che fumava la sigaretta fino all’ultimo millimetro e quando la presa non glielo consentiva (aveva l’indice e il pollice letteralmente carbonizzati) ricorreva all’arma segreta: estraeva dal bavero della giacca uno spillo, che conficcato come uno spiedino, su quanto rimaneva della sigaretta, in pratica non faceva avanzare nulla. Quel modo di fumare è tramontato, di donn’Agnaziu ngna- ngna non se ne vede l’ombra, le sigarette hanno tutte il filtro, per cui le cicche abbondano. Non si potrebbe usare il metodo giapponese? Ho visto una gentile signora del Sol levante, davanti a un noto albergo di Catania, fumare e raccogliere la cenere in una scatolina, che, poi, custodiva in borsa. Stiamo parlando di tempi e di mondi diversi, ma accomunati ,per necessità o per civiltà, a contribuire a risolvere il problema delle cicche, senza ricorrere a spiacevoli sanzioni. Essendo illusorio ispirarsi al mondo del Sol levante, mi rimane, purtroppo, una certa nostalgia per donn’Agnaziu ‘ngna- ngna’, che, se anche per necessità, teneva pulita la strada. Saro pafumi.. Pubblicato su La Sicilia oggi 03.02.2016 FB 03.02.2016

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