Cenere vulcanica e disagi.
Cenere vulcanica e disagi.
Lo Stato ha cognizione del disagio che vive la popolazione dell’Etna,
quando essa “sputa” cenere, che copre piante e cose? Il fenomeno non è nuovo,
ma da qualche tempo questa vulcanica calamità ha frequenza pressoché stabile,
con i danni che essa comporta. Il disagio è particolarmente grave ed evidente,
perché pulire i tetti, in massima parte coperti da coppi siciliani (tanto cari
agli organi della Soprintendenza), rende il danno particolarmente gravoso,
perché pulirli, significa “rivoltarli” da cima a fondo. Non ci vuole granché
per capire che tale fenomeno riveste i caratteri di vera calamità e ai privati
dovrebbe essere consentita la detrazione fiscale delle spese sostenute. Le
amministrazioni comunali, probabilmente possono attingere, in questi casi, a
fondi d’indennizzo, mentre ai privati ciò non è consentito. Basterebbe almeno
consentire lo sgravio fiscale della spesa sostenuta, che, assieme agli altri fardelli
è divenuta l’ennesima tassa, questa volta regalataci dal nostro amato vulcano.
Dove sono i nostri politici locali, provinciali, regionali e nazionali,
piuttosto assenti dai problemi che assillano il comune cittadino?
Saro Pafumi FB 13.12.2015Pubblicata su La Sicilia oggi 14.12.2015.
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