sabato 20 luglio 2024

Giudici -_ Separazione delle carriere.

 

 

Giudici- Separazioni delle carriere.

E’ all’ordine del giorno la legge sulla separazione delle carriere dei giudici. Le tesi tra i pro e i contro sul disegno di leggi  sono varie e contrastanti. Ai giudici la proposta fa venire l’orticaria, perché l’innovazione, di portata costituzionale, incide profondamente sul concetto di ‘giudice’, che attualmente abbraccia le due funzioni, talmente radicato nell’animo di chi esercita queste funzioni, da considerare la riforma una violenza fisica, giuridica e ideologica. Al di là della fondatezza delle opposte tesi, c’è da aggiungere, che ove si finirà con l’approvarla, dovranno passare almeno due generazioni, prima che la riforma sia assorbita da chi, a modo suo, non riesca a recepire il concetto che il PM non è un giudice, ma rappresenta la pubblica accusa. Una novità non di poco conto, perché le due funzioni sono caratterialmente diverse. Il giudice deve cercare la verità, mentre la Pubblica Accusa, l’autore del misfatto. Funzioni che presuppongono preparazione, studi, competenze e approcci culturalmente diversi. Guai a mescolare le due funzioni, perché un giudice non può mai essere un buon poliziotto e un Rappresentante dell’accusa, un buon giudice: una visione pirandelliana in cui si può essere contemporaneamente Uno. Nessuno, Centomila. Una moltiplicazione di ruoli, che trova origine nell’avidità umana. A nessuno, immagino, piaccia farsi giudicare da un giudice che prima era un p.m. Basterebbe questa considerazione, universalmente sentita, per tenere separate le due funzioni, che sono e restano contrapposte, perché è evidente che l’esercizio di una funzione porta con sé, a lungo andare, ciò che si definisce ‘deformazione professionale”Un carabiniere non ha la veste mentale di un finanziere, secondo cui tutti siamo evasori ‘a prescindere’. La confusione dei ruoli è la prerogativa di questo periodo storico, in numerosi campi del vivere umano, nella sanità, in particolare, con gli infermieri e i farmacisti che fanno i medici e viceversa. Restare nei propri ranghi è indispensabile, per evitare risultati deludenti e spesso fuorvianti, specie in ambiti di salute e libertà, veri capisaldi dell’essenza umana. Pubblicata oggi  20.07.2024 su La Sicilia.

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