Giudici- Separazioni
delle carriere.
E’ all’ordine del giorno la legge sulla separazione delle
carriere dei giudici. Le tesi tra i pro e i contro sul disegno di leggi sono varie e contrastanti. Ai giudici la
proposta fa venire l’orticaria, perché l’innovazione, di portata
costituzionale, incide profondamente sul concetto di ‘giudice’, che attualmente
abbraccia le due funzioni, talmente radicato nell’animo di chi esercita queste
funzioni, da considerare la riforma una violenza fisica, giuridica e ideologica.
Al di là della fondatezza delle opposte tesi, c’è da aggiungere, che ove si
finirà con l’approvarla, dovranno passare almeno due generazioni, prima che la
riforma sia assorbita da chi, a modo suo, non riesca a recepire il concetto che
il PM non è un giudice, ma rappresenta la pubblica accusa. Una novità non di
poco conto, perché le due funzioni sono caratterialmente diverse. Il giudice
deve cercare la verità, mentre la Pubblica Accusa, l’autore del misfatto.
Funzioni che presuppongono preparazione, studi, competenze e approcci culturalmente
diversi. Guai a mescolare le due funzioni, perché un giudice non può mai essere
un buon poliziotto e un Rappresentante dell’accusa, un buon giudice: una
visione pirandelliana in cui si può essere contemporaneamente Uno. Nessuno,
Centomila. Una moltiplicazione di ruoli, che trova origine nell’avidità umana. A
nessuno, immagino, piaccia farsi giudicare da un giudice che prima era un p.m.
Basterebbe questa considerazione, universalmente sentita, per tenere separate
le due funzioni, che sono e restano contrapposte, perché è evidente che l’esercizio
di una funzione porta con sé, a lungo andare, ciò che si definisce
‘deformazione professionale”Un carabiniere non ha la veste mentale di un
finanziere, secondo cui tutti siamo evasori ‘a prescindere’. La confusione dei ruoli è la prerogativa
di questo periodo storico, in numerosi campi del vivere umano, nella sanità, in
particolare, con gli infermieri e i farmacisti che fanno i medici e viceversa. Restare
nei propri ranghi è indispensabile, per evitare risultati deludenti e spesso
fuorvianti, specie in ambiti di salute e libertà, veri capisaldi dell’essenza
umana. Pubblicata oggi 20.07.2024 su La
Sicilia.
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