Un paese che odia è
un paese destinato a non crescere.
Come si fa a far capire a tanti cervelloni pensanti, che criticare il proprio paese, non significa denigrarlo, ma stimolarlo a crescere?
Come di si fa a far capire a tanti cervelloni pensanti, che criticare il proprio paese, offrendo soluzioni, significa amarlo e farlo crescere?
Come si fa a far capire a tanti cervelloni pensanti, che la critica costruttiva, oltre che un diritto è un dovere?
Come si fa a far capire a tanti cervelloni pensanti, che la critica non è mai personale, ma riguarda le istituzioni, a prescindere dal colore?
Come si fa a far capire ai cervelloni pensanti, che la verità va sempre detta, anche se fa male ascoltarla?
Non serve criticare chi critica, ma confutare con atti concreti ciò che non si condivide, fornendo risposte adeguate.
Non serve seminare odio verso chi critica, che significa fuga da se stesso, frutto dell’ignoranza e simbolo di debolezza intellettuale e causa di disgregazione sociale.
Piuttosto cerchiano di mettere insieme i cittadini di una collettività, tenendoli insieme, come si fa con i grani del rosario, non da un sottile filo, ma dalla solidarietà.
Nessun commento:
Posta un commento