Quando la salute e la sicurezza sul lavoro non interessano a nessuno.
Le riflessioni che seguono nascono dall’esperienza e da ciò che capita di vedere tutti i giorni, come nel caso dell’impianto carburanti in strutturazione all’uscita del centro urbano di Linguaglossa.Nel luogo di lavoro le condizioni di salute e sicurezza dovrebbero stare al primo posto. Chi è preposto alla vendita di carburante nelle stazioni di servizio, il più delle volte non è cautelato in termine di salute e sicurezza. Procedere alla vendita senza una copertura che lo ripari dalle intemperie, non è una condizione idonea per chi svolge questo servizio. Le dimensioni delle pensiline,ove ci sono, che coprono gli erogatori,come nel caso dell’impianto in oggetto, sono per dimensioni del tutto inadeguate alle più elementari norme sulla salute dei lavoratori. Se una certa tolleranza è consentita alle stazioni di servizio,già esistenti, in virtù di norme desuete, la stessa non dovrebbe essere ammessa in caso di ristrutturazione, adeguandole alle più moderne norme sulla salute e sicurezza. Sono solo lacrime di coccodrillo quelle versate in occasione d’incidenti o malattie professionali, il cui costo ricade sulle casse dello Stato,che ha il dovere di prevenire, prima che curare. Sembra, invece, che la salute dei lavoratori non interessi a nessuno,se si continua a progettare e legiferare senza tenere in alcun conto le più elementari norme di salute e sicurezza sul lavoro.
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