L’autolesionismo di noi
meridionali
Si
fa fatica a comprendere le cause che producono l’autolesionismo di noi
meridionali. Una condizione di auto sabotaggio e auto lesiva, forse determinata
dall’esigenza di mantenere la condizione di vittime che noi meridionali andiamo
sbandierando ai quattro venti fin dalla nascita. Un dolore quindi, che
tramutiamo in soddisfazione, negando valore a tutto ciò che contraddice questo
nostro innato autolesionismo. La costruzione del ponte sullo stretto ci offre
la condizione ideale per affermare la nostra innata condizione di perenni
vittime. Una patologia che affligge persone di ogni ceto sociale e culturale.
Non esiste alcuna controindicazione alla fattibilità di questa struttura, frutto
di costosi anni di ricerche,eppure ciò che può sembrare ovvio, si traduce in
dubbio o negazione. Preferiamo annebbiare la nostra razionalità, pur di negare
la positività di un’iniziativa, che quand’anche fosse inutile, dovrebbe essere
ritenuta salutare, se non altro perché, una volta tanto, la nostra atavica,
reale condizione d’insularità, si
congiunge al resto del mondo, che sentiamo ostile da secoli. Ben verga quindi
quest’opera “inutile”.Una volta tanto, lo sperpero di denaro pubblico, che avrà
sottratto risorse al tanto odiato Nord, consideriamolo con gioia malevola. Pubblicata
oggi 15.05.2024 su La Sicilia.
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