L’agnosticismo senile
Con
l’età si è indifferenti quasi a tutto, perché venendo meno le forze, entra in
gioco l’autodifesa contro tutto ciò che può procurare malanni fisici o mentali.
Anche la politica si affronta con distacco, per non essere coinvolti
passionalmente, come quando si era giovani o più verosimilmente, perché la
saggezza ci fa vedere i problemi da una prospettiva, deputata da interessi di parte
o egoistici. Un disagio che si manifesta nei dibattiti sui media, dove la
ragione è sopraffatta dalla mistificazione e dalla menzogna. Uno spettacolo
poco edificante, che allontana dalla politica. Non meno imbarazzo si avverte
quando, discutendo di processi penali, sono
sviscerati particolari coperti da segreto istruttorio o indizi, spacciati come
“prove”’, senza l’ausilio di un confronto vero, che distorce la natura del
processo, che pubblico é, e come tale deve rimanere entro i confini delle aule
giudiziarie. Si articola, invece, un processo parallelo a quello legittimo, in
nome di un giornalismo d’inchiesta, che si sovrappone a quello ufficiale, distorcendone,
talvolta, il corso. Tutto questo bailamme politico e giudiziario non giova per
niente a informare il pubblico, ma contribuisce ad accrescere lo sconcerto, o l’agnosticismo,
con la rinunzia della mente a cercare la verità. Non deve meravigliare, in
queste condizioni, l’astensione dal voto, l’assuefazione al femminicidio o più
in generale l’indifferenza verso ogni genere di problemi umani. Creano
confusione anche certe dichiarazioni dei ‘potenti’, come quella del Papa che
dichiara (se mai ce ne fosse bisogno) che “l’inferno non esiste”, e che
“l’anima in peccato, scompare”. Mi verrebbe da chiedergli da dove attinge queste
notizie, se fino a poche ore fa la Chiesa diceva tutto il contrario. Se le fake
news provengono dall’Alto, siamo messi male.
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