giovedì 3 giugno 2010

Morte dell'assegno bancario

“Morte dell’assegno bancario” può definirsi la storia che si racconta, che merita l’attenzione di chi opera giornalmente o anche occasionalmente col mondo bancario.
Sull’assegno bancario fa bella mostra di sé la scritta: a vista pagate per quest’assegno bancario euro………… La dicitura è una chiara finzione iperbolica, perché in concreto alcuni Istituti si rifiutano di cambiare a vista, in contanti e allo sportello l’assegno, se non si dispone d'un conto correte presso la banca trattaria. Pare che questa decisione tragga origine dalla raccomandazione di Bankitalia di limitare il cambio allo sportello di assegni bancari, anche al di sotto dell’importo previsto dalla normativa antiriciclaggio a persone “sconosciute” (sottolineo: sconosciute) per evitare il pericolo derivante dalla contraffazione di documenti d’identità falsi. Una raccomandazione che alcuni Istituti di credito hanno fatto propria, applicandola alla lettera, stravolgendone, a proprio profitto il significato.
Un’artificiosa prassi bancaria, pretestuosa e antigiuridica per almeno cinque considerazioni:
a) perché la banca non si limita a rifiutare il cambio a soggetto “sconosciuto”, ma indistintamente ad ogni cliente non correntista;
b) perché tale prassi è arbitrariamente praticata anche in presenza di cliente della stessa banca, notoriamente conosciuto e censito, per esempio perché ha contratto un mutuo con la stessa;
c) perché la banca realizza un profitto in virtù di un contratto (conto corrente) non voluto ed estorto con minaccia ( non ti cambio l’assegno se non stipuli contatto di C/C);
d) pèrchè realizza un profitto in forza di un comportamento antigiuridico.
e) perchè contravviene ad un preciso obbligo con il traente verso il quale ha assunto l’obbligo di pagare a vista l’importo, privandolo di uno strumento con cui onorare i propri impegni.
Quali le conseguenze e i rimedi.
Conseguenze: la morte dell’assegno bancario e il suicidio delle stesse banche, già peraltro in atto, per molteplici motivi ( la mancanza delle lunghe code agli sportelli è un chiaro segno);
Rimedi: presentare l’assegno per l’incasso con la clausola sul retro dell’assegno: per conoscenza e garanzia” seguita dalla firma del traente; farsi identificare dalle forze dell’ordine; in ultima analisi presentare esposto, corredato da prove testimoniali, ai Carabinieri. In tal modo la vicenda e l’esposto un esito dovranno averlo.

Pubblicato su La Sicilia il 04/06/2010
Saro Pafumi

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