giovedì 11 febbraio 2010
L'uovo di Colombo
Lo dico a La Sicilia pubblicato 12/02/2010
Permettete? Sono Colombo. Mi presento non come scopritore dell’America, ma come colui cui è legata la storiella dell’uovo, una scoperta non importante quanto la prima, ma parimenti geniale. Ho da presentarvi una mia nuova scoperta.
In sintesi. Tutte le volte che sulle coste siciliane approdano extracomunitari, questi poveretti sono rimandati al loro paese d’origine. Circostanza, questa, che solleva l’indignata reazione del mondo che si “autodefinisce” civile.
Un doveroso accoglimento, che si trasforma in odioso respingimento, non è degno di una nazione come l’Italia che vanta antiche tradizioni d’ospitalità. Le proteste non mancano, non solo da chi non sta al governo, ma persino da quasi tutti i paesi europei che condannano senza appello il comportamento italico.
Ecco la mia trovata. Poiché l’Unione Europea è formata da 27 Stati membri una semplice divisione risolverebbe il problema. Come? Ammettiamo, per ipotesi, che oggi approdano sulle coste siciliane 364 extracomunitari. Anziché rimandarli indietro sarebbe il caso di accoglierli con la banda, con tric trac, giochi pirotecnici, liberando nell’aria miglia di palloncini colorati, perché in definitiva di fratelli sfortunati si tratta. Al primo squillo di tromba 27 rappresentati dell’Unione europea, presenti sul luogo, si presenteranno all’appello, e, fatti i calcoli, si porteranno a casa 13 extracomunitari ciascuno. Poiché dividendo 364 per 27 si ottiene 13 e resta mezzo extracomunitario, per evitare contestazioni, o si trova un volontario disposto a portarne a casa 14 o quello che resta si assegna a qualcuno, salvo conguaglio. La trovata, geniale come la scoperta dell’uovo di Colombo, realizzerebbe almeno tre obiettivi: si eviterebbero giudizi e proteste, ogni extracomunitario sarebbe il benvenuto e tutti i 27 Stati membri si fregerebbero dell’emblema di paese ospitale. Come avviene per ogni favola potremmo finalmente dire: “E vissero tutti felici e contenti!. Saro Pafumi
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