Lo dico a La Sicilia pubblicato 04.02.2010
Le rapine oggi sono cambiate. Quelle tradizionali consumate con la pistola in pugno continuano a perpetrarle quelli che una volta si definivano “ladri di polli”. Presentarsi in banca o in un esercizio commerciale pronunziando la proverbiale frase: “ Fermi tutti è una rapina!” è roba d’altri tempi. Non rendono in termini economici, perché chi n’è vittima ha saputo organizzarsi con la cassa a tempo, con telecamere o altri congegni, e sono manifestamente sproporzionate se si pensa al probabile bottino che si può ricavare e alla certa, grave condanna che ne può derivare.
Oggi “le rapine” sono “truffe” ben architettate che corrono su Internet. Una maniera elegante ed ingegnosa di raggirare il prossimo, dove la sproporzione, semmai, gioca a favore del malavitoso che corre rischi uguali a zero. I sistemi sono molteplici. Una proposta di lavoro che si trasforma in favoreggiamento per reati più gravi; un e-mail per carpire coordinate bancarie e prosciugare il conto corrente, la richiesta di cento euro per ritirare un premio vinto nel più remoto angolo del mondo; o quella alquanto ingegnosa e subdola di chiedere un bonifico di pochi dollari che “sapientemente” investiti dalle “finanziarie” destinatarie in poche settimane si trasformano in sostanziosi capitali. Esempio: 50 dollari che dopo sei mesi diventano 10 mila dollari. La cosa sorprendente sta nel fatto che questi “luminari” dell’ingegnosa tecnica truffaldina si trovano all’estero, comodamente seduti all’ombra di una palma da dattero, hanno la faccia color cioccolato, parlano e scrivono in perfetto inglese, sono più ignoranti di una capra, ma dotati di un ingegnoso fiuto.
Sono per intenderci i figli di quei lustrascarpe emigrati in America che a contatto col mondo del denaro hanno saputo coglierne i lati deboli dell’umano sentire e sfruttarli a loro piacimento.
Alcuni paesi africani sono la patria di questi moderni “banchieri”, che non amano emigrare come i loro fratelli costretti,per pochi euro, a raccogliere pomodori nell’agro nocerino o clementine nelle campagne di Rosarno, sono muniti di un computer, col quale sanno dialogare, capaci di raccogliere, senza scomodarsi da casa, centinaia di migliaia d’euro o dollari da tutto il mondo, loro abituati a vivere con un euro al giorno.
Finora la rapina o la truffa eravamo abituati a vederla consumata da fratelli bianchi che si aveva la sfortuna d’incrociare. Oggi di questi visi colorati non s’intravede nemmeno il volto, ma si sentono le loro “scudisciate” come quelli che un tempo, l’uomo bianco dava, senza pudore alcuno, ai loro progenitori. Che sia una rivolta degli schiavi nella tomba o una vendetta della storia?
Saro Pafumi
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