Se c’è una dote che a noi italiani non difetta è la fantasia. A Piedimonte Etneo si spreca. Nel centro cittadino l’amministrazione comunale ha pensato bene di installare un autovelox, come quello in uso in tanti punti strategici della nostra amata Penisola, con la differenza che a Piedimonte Etneo è un autentico “bidone”, uno “spaventa-auto” come quei pupazzi che i contadini usano collocare nei campi di grano che nel caso specifico della cittadina pedemontana è un parallelepipedo in lamiera, rigorosamente vuoto. Le difficoltà di cassa del Comune, forse, non permettono di acquistare il prodotto originale, cosicché, in mancanza “ un bidone” è chiamato a sostituirlo. Piedimonte Etneo non è nuovo a iniziative del genere. Negli anni ‘sessanta”, un solerte “guaritore” prometteva miracoli a chi avesse acquistato una bottiglietta d’acqua dagli effetti prodigiosi che pare fosse imbottigliata in una delle numerose spontanee sorgenti d’acqua di cui il territorio è ricco. Poi, sia pure con notevole ritardo, intervennero le Autorità e l’acqua “miracolosa” riprese la sua naturale funzione di bevanda dissetante. Piedimonte Etneo non è solo nella statistica di Comuni “fantasiosi”. Si ricorda un Comune del Nord Italia che negli incroci delle strade cittadine faceva bella vista di sé la sagoma di un vigile urbano in cartapesta colorata, con tanto di paletta segna-traffico, per non parlare delle numerose invenzioni napoletane: “aria di Napoli”, “cinture per automobilisti disegnate sulle magliette” e qui mi fermo perché l’elenco è lungo. Come si vede la fantasia non manca. Importante, nel caso in esame, è il fine: moderare la velocità. Se ciò si consegue senza spese per l’erario e senza multe per l’automobilista la genialità va riconosciuta. Anzi se il CdS più che di norme rigorose si servisse di “metafore” l’automobilista ne sarebbe grato.
Pubblicato su La Sicilia 27.09.12 Saro Pafumi
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