Le mattutine faccende domestiche cambiano volto.
Appena svegli iniziano le fatiche domestiche: quell’insieme di piccole attività che si ripetono nel tempo: uguali e monotone. Ne sanno qualcosa le donne che di queste metodiche fatiche sono le vittime. Oggi è cambiato qualcosa in questo perenne, faticoso scorrere del tempo, frutto delle tecnologie che hanno cambiato il ritmo della vita. La prima attività che si mette in moto, appena poggiati i piedi a terra, è la ricerca del telefonino per leggere gli ultimi messaggi, quelli che i nottambuli scrivono e trasmettono prima di addormentarsi col telefonino in mano. Un’abitudine che ha strappato il primato all’uso della moka, con quell’odore di caffè che si diffonde per le stanze, simbolo delle case italiane, in cui all’odore del caffè si mescola il rumore dei passi che segnano l’inizio di un nuovo giorno. Il letto guarda da lontano quasi a implorare un aiuto, arruffato e contorto tra cuscini e lenzuola che sanno di sonno perduto. Mentre la moka “riflette”, la donna di casa affida l’ultimo sbadiglio alla finestra della camera da letto per cambiare l’aria ancora intrisa dalle ombre della notte. Un fugace sguardo alle nuvole e alla luna che, sbiadita, appare all’orizzonte è il meteo giornaliero che non sbaglia. E’ tempo di stendere il bucato sul balcone di casa, che esposto a tramontana non fatica ad asciugarsi. La moka in veste di alluminio ha finito di sbuffare. Un sibilo cordiale invita a una breve sosta per assaporare il magico gusto del caffè, un elisir che trasforma la stanchezza in energia. L’alba ci consegna un nuovo giorno e con esso ciò che vogliamo essere domani: felici e spensierati
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