mercoledì 18 dicembre 2024

A libretta, un antico modo di far credito.

 

A libretta,

un antico modo di far credito

 

Che sia il segnale di ritorno al passato, l’indizio che qualcosa stia cambiando, l’avvio di nuove difficoltà? Sempre più spesso capita di ascoltare, entrando dal bottegaio: “ u signassi ‘da libretta”. L’espressione non è nuova per chi ha una certa età, ma era da molto tempo che questa pratica di “vinniri a credenza”non si ascoltava. Ci sono abitudini che si perdono, altre che cambiano, altre che resistono, altre che non muoiono mai, perché è “la necessità” che le rende immortali. “  A libretta, forse è una di queste. Un minuscolo notes sul quale, nell’intesa tra bottegaio e cliente, è segnato l’importo giornaliero delle umane necessità  primarie, dalla semplice carta igienica al pane quotidiano. Se si avesse la voglia e il tempo, attraverso lo studio di queste “librette”  si potrebbero elaborate  autentiche statistiche dei bisogni primari della società, perché “ a libretta” di esse è la cartina di tornasole.

Oggi queste “librette” si chiamano “carte di credito”, ma ottenerle implicano costi e puntualità. Il negoziante si sa “la pazienza” la vende pure e in caso di ritardo sa come comportarsi. perché secondo un antico proverbio: “ a cridenza costa ‘na vota e menza” e anche se non si può “tirare” sul prezzo, perché “a cridenza cria dipinnenza”, confessiamolo: “a libretta” fa comodo. . Questo modo di chiamare “ a libretta”, pare sia stato mutuato dal linguaggio militare dove il termine stava ad indicare il manuale d’esercitazione delle manifestazioni celebrative, ma più verosimilmente si è passato da “libretto” o “notes” a “ libretta”, perché noi siciliani abbiamo l’inventiva d’ingentilire i nomi, come “ a diabeti”, “ a salami”, “a cicira” che nella lingua italiana sono rigorosamente maschili. “ A libretta” nel linguaggio parlato dialettale suona bene: è più soft, ha un tono amichevole, dà fiducia, ci accompagna nella vita quotidiana, perciò non si ha voglia d’abbandonarla. Meglio fidarsi di chi un’anima l’ha, ci conosce e ci ha seguito una vita, che delle moderne carte plastificate che a posto dell’anima hanno un microcip che non guarda in faccia nessuno. Nessuna “libretta” si sognerebbe di rispondere: “credito insufficiente” perché chi ha un’anima le necessità altrui le comprende e a “ libretta” è una vera amica. Un po’ d’umanità in questo mondo tecnologico non guasta. Ben tornata, dunque, cara, vecchia amica “libretta”.

 

da Racconti di sera di Saro Pafumi

 

 

 

 

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