Trasformare il Villaggio Mareneve in museo.
Dopo avere scritto svariate di lettere sullo stato di degrado in cui versa il Villaggio Mareneve, rimaste inascoltate, non mi resta che un ultimo appello: trasformare il villaggio in museo a cielo aperto, giacché nella realtà tale è divenuto. Il museo a cielo aperto ha, tra le tante funzioni, quella d’illustrare spazî abitativi, edifici o attività economiche del passato, ma anche realtà territoriali in pericolo di scomparsa, qual è oggi il villaggio, che, in questo caso assumerebbe il termine ecomuseo. Una specie di Pompei, non sepolta dalla cenere vulcanica, ma dall’insipienza umana, ben più grave della prima. In questo ecomuseo, così concepito, aperto al pubblico, andrebbero accompagnate le scolaresche per far capire alle nuove generazioni due aspetti negativi dell’attività umana: a) come si sprecano le risorse pubbliche; b) qual’ è il grado d’insipienza che le accompagna. Un ecomuseo educativo, quindi, con l’obiettivo d’insegnare che certi errori non vanno ripetuti e di cui siamo tutti responsabili, non solo le amministrazioni pubbliche che le hanno attuate e del cui spreco non sono state chiamate a rispondere, ma anche la società tutta che non ha reagito, permettendo non solo che ciò avvenisse, ma tollerando altresì che l’opera incompiuta, degradata, inservibile, fatiscente, inquinante, rimanesse dov’è, nemmeno sfiorata dalla vergogna che la ricopre. Così trasformato, il villaggio avrebbe,quantomeno una sua funzione educativa, e una volta tanto servirebbe a qualcosa,con buona pace di tutti.
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