martedì 26 dicembre 2023

Da Antologia poeti siciliani IV vol. Edito da Josè Russotti

 Da Antologia poeti siciliani IV vol. edito da Josè Russotti.

SARO PAFUMI

Nato nella terra che fu di Santo Calì e di Senzio Mazza, é un degno e apprezzato rappresentante della poesia siciliana contemporanea. Uomo colto e sensibile dalle esperienze letterarie della prima metà del novecento, si é anche accostato a una certa poesia moderna, senza però soggiacere agli schemi esteriori pretenziosi, ma interpretandone i motivi sostanziali in maniera quanto mai intimamente personale. La sua produzione letteraria si esplica solo ed esclusivamente in lingua, fornendo prova delle sue qualità di uomo e di poeta. Come il poeta stesso ebbe a dire, la sua poesia nasce osservando la natura, che ha per tema: l’amore, la donna, il Creato e i fiori. E attraverso l’emozione del fiore che sboccia o appassisce solca la sua anima di poeta. E proprio partendo da una realtà effettuale, il Pafumi amplia il suo discorso ad una tematica dal respiro universale: […] «E io a supplicarti/ di ascoltare la mia preghiera, / voce di Dio,/ per trovare un angolo/ nel tuo cuore.».

Dai versi traspare tutta l’affettività dell’uomo che ama la sua terra e i molteplici aspetti di cui è circondato, ed ecco che le cose, il paesaggio stesso sono quasi umanizzati, accogliendo nelle loro linee l’accorata tristezza degli emigranti. Come vedete, la natura occupa vasto spazio nella sua creazione letteraria, il paesaggio é colto per lo più sotto la luce abbagliante del sole, in una atmosfera snervata che illanguidisce, ma é solo uno sfondo che serve meglio mettere in risalto i problemi esistenziali dell'uomo di oggi: […] «Come un fiume/ tra gorghi e cascate/ la mia anima trascini a valle…».

Saro Pafumi nasce a Linguaglossa il 24 novembre 1937. Avvocato di professione. Ha iniziato la sua attività letteraria nel 2003, quasi per caso, pubblicando oltre mille lettere su la rubrica “Lo dico a La Sicilia”. Ha composto e pubblicato recensiti da personaggi di spessore oltre venti volumi in formato tascabile con contenuti vari: cronaca, tradizioni, novelle, metafore, aforismi,personaggi di paese e naturalmente tutto ciò che riguarda il suo paese, Linguaglossa, con la sua montagna, la politica e il centro cittadino, oltre ai mille problemi non risolti. Dispone di un Blog personale: “Corrispondenza da Linguaglossa, con note bibliografiche dell’autore a cura del Pres. G. Bartetta. Premi Unitre: “Giornalismo di costume 2021; Poeti insieme 2015 e 2016. Ha pubblicato, per la poesia: Fiori di datura (2015); Le ultime viole (2016); È sera (2022); Le lune di miele (2022); Le brevi ( 2023) che hanno per tema: l’amore, la donna, il Creato e i fiori. Per la narrativa: Cose di chiese e dintorni (2013), genere divertissement, con retrogusto amaro; I Bulbul innamorati (2014), romanzo d’amore ambientato in Afghanistan.

CONTRIBUTI CRITICI

I Classici di Sicilia. Saro Pafumi

 “La ricerca della Redenzione o dell’Amore, attraverso l’emozione del fiore che sboccia o appassisce solca l’anima del Pafumi. Egli con indosso la sua maschera rimane dietro le quinte per manifestare senza veli e orpelli ciò che le ‘fiorite metafore’ sapranno cogliere dalla sua anima”.

F. Ferlito

“Il mio amico Saro Pafumi ci ha deliziato con una stupenda lirica (Quel Venerdì Santo). Eros e thanatos che diventano estasi mistica. Descrizione stupenda di un amore che si dispiega in una breve processione paesana in cui la solitudine nella folla ha come scena profumi di ginestre e petali di rose. Poi alla fine gli innamorati rompono il silenzio con lo sguardo, solo con quello, e fu subito giorno. Ricorda Alcamane nella traduzione di Quasimodo, ma lì la brevità del giorno si fa subito sera”.

V. Vecchio.

“Si svelano nella sua lirica fiorita sentimenti e crudeltà di cuore. Poesia intensa,dove la natura allude alla donna, ‘mite primavera e piovoso autunno’ sono le sue stagioni folli: Bellissima la metafora cristologica ne “Le ultime viole”, ove s’intrecciano indissolubilmente amore e morte”.

S. La Porta

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