venerdì 25 novembre 2011

Consigli da seguire per il disbrigo di una pratica

Primo: Fai uso di camomilla per affrontare con calma e serenità il travaglio che ti attende. Secondo: usa la gentilezza nel rivolgerti all’impiegato: “ Scusi se la disturbo e la distolgo dai suoi onerosi impegni, ma ho una domanda da rivolgerle (segue quesito). Terzo: essere brevi e concisi perché solo per il pubblico impiegato il tempo è denaro. Quarto: abbassare ripetutamente il capo , in silenzio, per ogni documento richiesto. Quinto: non chiedere mai se l’elenco sia completo, perché lo saprai, dopo le tante volte che ti sei recato presso lo stesso impiegato, aggiungendo o intercalando nuovi documenti. Sesto: confidare nella fortuna, perché se l’impiegato con cui hai trattato la pratica è assente, sostituito o trasferito, devi, come nel gioco dell’oca, iniziare tutto d’accapo. Settimo: non chiedere mai il tempo che ci vorrà per l’espletamento della pratica. L’impiegato, in questo caso allargherà le braccia che, bada, non è segno di sconforto, ma un indicatore senza tempo. Ottavo: annota i giorni e le ore di ricevimento, perché ogni ufficio ha la sua tabella di marcia, salvo s’intende riunioni sindacali, blocchi telematici, ponti, assenze per malattia (starnuti, naso che cola, mal di schiena, raucedine, stress post-festivo ….). Nono: evitare i mesi di luglio e agosto che nei calendari del pubblico impiego sono soppressi e non recarsi negli uffici pubblici prima o dopo il periodo feriale e nei giorni che precedono o seguono le festività natalizie e pasquali, perché nel pubblico impiego, in tali periodi si discutono i bilanci preventivi o consuntivi delle ferie appena trascorse o da trascorrere. Decimo: non gongolare in caso di esito positivo della pratica. Hai appena attraversato la soglia dell’inferno. Saro Pafumi

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