lunedì 19 agosto 2013

Lettera d'amore a un randagio adottato

Lettera d’amore a un randagio adottato.




Diana, così ti hanno chiamata, quando, confusa e barcollante, ti hanno trovata abbandonata da empie mani nelle campagne che care furono ad Archimede. Poi “la sorte” ti ha consegnata al mio cuore, dopo un mio lungo peregrinare in cerca “d’amore”. Quando ti conobbi, smarrita e tremante, stappandoti alle lacrime sincere e pietose di chi ti ha salvata, un palpito vibrante percorse le mie membra. Ci guardammo, fugacemente, interrogandoci se eri tu ad avere trovato me o la sorte ad avermi arriso. Un affettuoso, titubante, iniziale abbraccio sciolse il dubbio e tra di noi fu subito amore. Ti accolsi a casa, come fosse stata da sempre la tua dimora. Nulla ti chiesi e nulla chiedesti, come si conviene a due amici. Ritrovati. Dissetarti con acqua nella mia mano, che si fece conchiglia, Il mio primo gesto che, grata, ricambiasti con sguardi dolci più del miele. La tenerezza è la tua forza, “il riporto” il tuo gioco, che non finisce di stupire le mie mani in attesa. Di bracco teutonico hai la stirpe, ma della stella d’oriente, Diana, che prima dell’alba appare, il nome. Abbandonata fosti, forse, perché disdegnavi cacciare un tuo simile, insegnando a noi umani che anche nel mondo animale è virtù amar gli altri come se stesso. Mi ridi con la coda e festante mi accogli con i battiti del tuo cuore. Cosa posso darti oltre ad una ciotola di cibo e mille carezze? Ogni mattina, quando col tuo trepidante fiato mi accompagni alla luce del giorno, mi ricordi che una carezza donata a te è una preghiera a Dio, che ti fece, perché compagna fida fosti dell’uomo. Grazie Diana, per avermi insegnato cos’è l’amore. Saro Pafumi

1 commento:

adozionicanisiracusa ha detto...

Sarei veramente felice se tu le anime abbandonate, trovassero un angelo come lei
http://adozionicanisiracusa.blogspot.it/2013/07/bracco-tedesco-femmina-in-regalo.html