martedì 9 aprile 2013

Piano Provenzana: si sciolgono neve e speranza


“Una riflessione è forse d’obbligo” conclude il suo articolo l’amico Incorpora a proposito della riapertura degli impianti di Piano Provenzana vanificata dalla pioggia di cenere, (La Sicilia 06/04.) Il problema è che continuando a riflettere senza fine la neve si scioglie e insieme la speranza. Mi chiedo: Ora che gli impianti di risalita sono ultimati grazie agli sforzi di chi è preposto alla ricostruzione e al funzionamento, cos’altro ci vuole per fare ripartire la ricostruzione delle infrastrutture senza le quali gli impianti sono una cattedrale nel deserto? Sull’argomento sono stati versati fiumi d’inchiostro da chi ha a cuore le sorti di questo versante, ma finora la soluzione non s’intravede. Undici anni sono un’eternità per mettere in cantiere la ricostruzione, con le conseguenze che la crisi in atto comporta. A ciò si aggiunge che a luglio di quest’anno scade la convenzione con la società che ha in concessione la strada che porta al cratere per le escursioni e gli animi di quanti vogliono partecipare a questa fetta di turismo in itinere sono già in ebollizione. La vicenda per chi conosce i termini della concessione è complessa e le soluzioni sono alquante nebulose se non addirittura inesistenti allo stato attuale. Si corre il rischio che anche questa fetta di turismo estivo finisca a bagnomaria con gli esiti disastrosi per l’economia di questo versante, come se il tempo trascorso inutilmente non sia stato foriero di disagi. A parte gli investimenti economici e organizzativi che tali iniziative comportano, mancano del tutto le strategie o almeno sono alquanto nebulose. Gli umori poco allegri, i mal di pancia, i mugugni sono abbastanza diffusi. Sono gli unici, concreti elementi presenti “in piazza”, oltre alla visibile cenere vulcanica che con puntualità quasi quotidiana ci ricorda che qui tutto “è noia, noia, noia” come recita una vecchia canzone ritornata
Pubblicata su La Sicilia 09.04.2013
Saro Pafumi

Nessun commento: