domenica 25 marzo 2012

L'assenza di lavoro rende l'uomo randagio

Avete mai notato una colonna di formiche fare la spola tra la ricerca del cibo e la tana dove accumularlo? C’è un ordine quasi maniacale nei compiti di ciascuno, dove l’individualità esiste in funzione di una collettività operosa. Cosa rende perfetta questa minuscola laboriosa società? Principalmente due requisiti: Il lavoro e le regole di comportamento. Non bisogna attingere alte vette per capire che il lavoro è il più potente rimedio educativo per impegnare l’uomo a realizzarsi e socializzare. La maggior parte dei mali che affliggono la società è la mancanza assoluta di lavoro. La delinquenza, le cattive abitudini, i comportamenti malavitosi sono conseguenza di questa carenza lavorativa. Le autorità sono consapevoli di quest’esigenza, ma anziché concentrarsi sui diritti dei lavoratori dovrebbero assolvere il compito di produrre lavoro. Il diritto è la norma che disciplina i comportamenti, ma se manca il rapporto (lavorativo) l’esercizio del diritto è una scatola vuota, un principio astratto. Il diritto al lavoro non deve essere una facoltà lasciata al singolo o una condizione occasionale. Il lavoro è o dovrebbe essere un obbligo sancito dalla Costituzione. Ciascuno nell’ambito delle sue competenze deve potere essere chiamato a svolgere una funzione sociale sia remunerata o in mancanza “forzatamente” volontaria. Qualcuno potrebbe obiettare che in tal modo si vivrebbe in uno Stato illiberale. Può essere. Sarebbe uno Stato infinitamente meno illiberale di uno Stato in cui la sicurezza è un optional, il lavoro una chimera, i diritti un’astrazione. L’ozio, si dice, è il padre dei vizi. Nell’antica Roma l’ozio era impiegato per lo studio, oggi è fonte di danno. L’ozioso ha in sé il germe latente del male e come tale va periodicamente osservato, “costretto” a fare, perché l’attività fisica e/o mentale deterge la mente, rende se stesso utile e lo sottrae dalla condizione di “randagismo” in cui l’assenza di lavoro lo relega.
Pubblicata su La Sicilia il 26.03.2012. Saro Pafumi

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