venerdì 6 maggio 2011
Bin Laden da morto
Pare che il corpo di Bin Laden, dopo i funerali celebrati col rito islamico, sia stato gettato in mare. Speriamo che gli Americani abbiano calcolato l’esatta zavorra, perché se il corpo dovesse riaffiorare e trasportato dalle correnti approdare a Lampedusa, luogo ideale per lo sbarco degli extracomunitari, l’Italia si troverebbe in un bel guaio. Intanto, perché non lo si può rigettare in mare, dovendo rispondere in questo caso, secondo le leggi italiane, di vilipendio di cadavere, in secondo luogo perché nascerebbe il problema di come liberarsene. La Lega, com’è sua abitudine, direbbe che è un problema europeo, sbarrando tutti i cimiteri del Nord Italia. Il problema approderebbe perciò in Parlamento, dove le posizioni andrebbero in ordine sparso. Le sinistre, per fare un torto all’America, sosterrebbero di celebrare un degno funerale, seguito da un'altrettanta degna sepoltura, il terzo polo presenterebbe una mozione per il riconoscimento del cadavere da parte dei parenti, che però non possono farlo perché ricercati dall’Interpol fino alla settima generazione, L’Italia dei valori lo affiderebbe ai PM milanesi per processarlo, ed infine le forze di maggioranza, per non fare un torto alla Lega e in attesa che sulla vicenda si pronunzi la Commissione europea per i diritti dei rifugiati- morti, opterebbe per il congelamento del corpo. La vicenda naturalmente avrà la solita conclusione all’italiana. Qualcuno rapirà il cadavere. Come al solito si chiameranno in ballo i servizi segreti deviati e Bin Laden ritornerà ad essere il più ricercato morto del mondo. Intanto, per i musulmani, Bin Laden se la spassa in paradiso circondato da settantadue vergini, mentre in vita se l’è goduta con soldi, mogli, figli e potere. Quasi, quasi ci sarebbe da invidiarlo: è persino entrato nella storia. Cosa vorrebbe di più dalla vita e dalla morte? Potrebbe essere la trama per un film giallo. SARO PAFUMI.
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