Che sia il segnale di ritorno al passato, l’indizio che qualcosa stia cambiando, l’avvio di nuove difficoltà? Sempre più spesso capita di ascoltare, entrando dal bottegaio: “ u signassi ‘da libretta”. L’espressione non è nuova per chi ha una certa età, ma era da molto tempo che questa pratica di “vinniri a credenza”non si ascoltava. Ci sono abitudini che si perdono, altre che cambiano, altre che resistono, altre che non muoiono mai, perché è “la necessità” che le rende immortali. “ A libretta, forse è una di queste. Un minuscolo notes sul quale, nell’intesa tra bottegaio e cliente, è segnato l’importo giornaliero delle umane necessità primarie, dalla semplice carta igienica al pane quotidiano. Se si avesse la voglia e il tempo, attraverso lo studio di queste “librette” si potrebbero elaborate autentiche statistiche dei bisogni primari della società, perché “ a libretta” di esse è la cartina di tornasole.
Oggi queste “librette” si chiamano “carte di credito”, ma ottenerle implicano costi e puntualità. Il negoziante si sa “la pazienza” la vende pure e in caso di ritardo sa come comportarsi. perchè secondo un antico proverbio: “ a cridenza costa ‘na vota e menza” e anche se non si può “tirare” sul prezzo, perchè “a cridenza cria dipinnenza”, confessiamolo: “a libretta” fa comodo. . Questo modo di chiamare “ a libretta”, pare sia stato mutuato dal linguaggio militare dove il termine stava ad indicare il manuale d’esercitazione delle manifestazioni celebrative, ma più verosimilmente si è passato da “libretto” o “notes” a “ libretta”, perché noi siciliani abbiamo l’inventiva d’ingentilire i nomi, come “ a diabeti”, “ a salami” che nella lingua italiana sono rigorosamente maschili. “ A libretta” nel linguaggio parlato dialettale suona bene: è più soft, ha un tono amichevole, dà fiducia, ci accompagna nella vita quotidiana, perciò non si ha voglia d’abbandonarla. Meglio fidarsi di chi un’anima l’ha, ci conosce e ci ha seguito una vita, che delle moderne carte plastificate che a posto dell’anima hanno un microcip che non guarda in faccia nessuno. Nessuna “libretta” si sognerebbe di rispondere: “credito insufficiente” perché chi ha un’anima le necessità altrui le comprende e a “ libretta” è una vera amica. Un po’ d’umanità in questo mondo tecnologico non guasta. Ben tornata, dunque, cara, vecchia amica “libretta”.
Pubblicata su La Sicilia il 28.08.2010
. Saro Pafumi
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