A Napoli ho avuto il raro piacere di conoscere e stringere amicizia con un generale di cavalleria d’origine pugliese segretario particolare del segretario particolare ( mi si scusi il bisticcio dei termini) di Mussolini. Tutte le volte che andavo a trovarlo nella sua abitazione di Calata Trinità Maggiore era un piacere incontrarlo, ma insieme un tormento. Un piacere per l’amabile, dotta e signorile conversazione con cui intratteneva i suoi ospiti, infarcendola di ricordi, foto e documenti, ma insieme uno strazio, perché la conversazione verteva sempre sullo stesso tema: la guerra. Un copione fatto di particolari, ricordi ed avvenimenti ripetuti con maniacale precisione. Per evitare d’ascoltare il ripetersi delle sue storie già sentite, anticipavo i ricordi nella speranza che interrompesse l’elenco interminabile delle vicende vissute. “ Manco pa capa” direbbero a Napoli, perché imperterrito continuava fino ad esaurimento suo e dell’ospite di turno.
Quello che avviene in questo periodo nella Tv. è il ripetersi puntuale e inesorabile di ciò che è avvenuto nel passato televisivo, costringendoci a deliziarci di pellicole gialle e consunte, personaggi morti da oltre mezzo secolo, episodi dimenticati e rispolverati col solo scopo di riempire spazi televisivi altrimenti destinanti a rimanere bianchi. La nostra Tv si comporta come certe vecchie signore che tirano fuori dalle cassapanche vestiti ingialliti per indossarli con disinvoltura, come se il tempo fosse risuscitato. Una vera tristezza! Certamente anche i ricordi devono avere i loro spazi, ma non si possono sbrodolare a piccole dosi, in modo da non intristire oltre misura lo spettatore?
Pubblicato su La Sicilia il 11/08/2010
Saro Pafumi
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