domenica 3 giugno 2012
Un personale inno in memoria di Turi Currenti
UN PERSONALE INNO IN MEMORIA DI TURI CURRENTI
E’ insolito che sul blog si partecipi la tristezza per la morte di un amico. Può sorprendere, ma quando la tristezza è collettiva, abbraccia un’intera comunità, essa diventa un atto corale d’amore. “Turi” non usava forbici e rasoio per esercitare la sua attività, che restava un hobby, anche se le circostanze della vita gli avevano messo in mano gli arnesi di Figaro. La sua vera passione era la politica, che condivideva quotidianamente con i suoi clienti, entro i limiti di un civile confronto, di cui era maestro di vita e con il tocco di chi tratta la politica come servizio per gli altri. Le foto che da sempre ornavano il suo salone, Lenin, Che Guevara, non erano simboli bolscevichi o rivoluzionari. Erano utopie, che Turi coltivava nel cuore. La sua visione “francescana” dell’interesse cittadino lo proiettava, sia pure con la mitezza di un’ideologia di parte, oltre ogni confine. Tra una sforbiciata e l’altra non erano i capelli a cadere, ma le barriere ideologiche tra Turi e i suoi clienti, perché la visione della politica, quand’è pura e spoglia di ogni radicalismo esasperato o interesse di parte, unisce e affratella. Quando “a fine servizio”, con l’ultima spazzolata, la cortese diatriba politica aveva termine, il cliente, umile o no che fosse, lasciava “lo scranno” con le ide traballanti, perché le argomentazioni Turi le porgeva con grazia, con l’intimo tormento di chi è cosciente che anche le sue idee erano opinioni. E Turi aveva coscienza di questi umani limiti, sforzandosi di credere che in ogni uomo si annidasse ciò che Lui sognava: l’onestà, che aveva perseguito con impegno e dedizione nella sua breve esperienza politica per il bene della Sua Linguaglossa. Avevamo tutti sperato in un miracolo, ma nessuno aveva previsto il miracolo che Tu ci hai inaspettatamente riservato: la donazione dei Tuoi organi di cui sei e rimarrai “l’apripista” di questa comunità che Ti ha sempre amato. La Tua vita è stata lieve, come il tono della Tua voce, la carezza del tuo sguardo, come lieve, immagino, è la salita in Cielo dei puri di cuore. Turi, oggi ho smesso di piangerTi, sapendoti vicino a Colui che assieme a Tuo padre Ti ha forgiato. Invidio San Pietro che Ti ha scelto per sfoltire la sua bianca barba e gli Angeli che, felici, Ti circondano. Resti nel mio cuore, Turi, e in quello di tutti. Ciao!
Saro Pafumi
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