mercoledì 27 gennaio 2010

Un Maestro di vita


Lo dico a La Sicilia
Come tanti miei compaesani, da giovane ebbi la fortuna di frequentare, da esterno, il Collegio dei Padri Domenicani di Linguaglossa, ai quali devo la mia formazione scolastica. Ciò che rimane nella memoria dei vari professori succedutisi nel tempo non è molto, al di fuori dell’insegnamento che a quel tempo e in quel tempio era profuso a piene mani. C’è, però, un personaggio che porto nel cuore, col ricordo del quale ho attraversato l’arco della mia vita, segno di un rapporto radicato, forte ed indelebile: Padre Luigi Pintacuda, straordinario padre domenicano, più che “dottore in filosofia” quale si leggeva sulla pergamena, maestro, padre, compagno, amico. Non un rapporto insegnante-discepolo, il nostro, ma qualcosa di più che ancora oggi custodisco come tesoro. Quando nei nostri incontri quotidiani mi accostavo per salutarlo, come insegnante, il mio viso stretto dal suo affettuoso, prolungato abbraccio si comprimeva sul suo bianco scapolare e il mio naso s’inebriava del fresco profumo di bucato che emanava il suo abito, segno tangibile di quel suo stile unico e raffinato. Piccolo e magrolino, quale dovevo a lui apparire, amava stringermi con l’indice ed il pollice gli angoli della bocca, quasi volesse correggerne l’ampiezza che, probabilmente, riteneva sproporzionata al mio viso. Era un gesto ripetitivo e quotidiano, il suo, che ancora oggi a distanza di tanto tempo, ripeto da me, come se volessi richiamare la sua presenza. E’ difficile che un insegnante oltre a trasfondere il suo sapere lasci un segnale così tangibile. Padre Luigi Pintacuda aveva questa forza. Una forza che non scaturiva dal suo abito religioso, ma dalla sua qualità di uomo autentico, fatta di piccoli gesti quotidiani finalizzati a costruire un rapporto d’amore con chi gli stava accanto. Sapeva fare scalare ai propri discepoli l’albero magico della vita, autentica stella popolare, Egli, che insegnava conoscenza e valori, mescolandoli all’amore. Se un giorno San Pietro ( ammesso che lo incontri) mi dovesse chiedere chi vorrò incontrare per primo nell’Al di là gli sussurrerei, facendogli il segnale dell’indice verticale davanti al naso, perché i miei genitori non odano: “Padre Luigi Pintacuda”.
Linguaglossa 095/647245
Grazie. Saro Pafumi

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