Lo dico a La Sicilia pubblicato 06/01/2010
Leggendo la classifica del reddito degli italiani pubblicata dal Sole 24 Ore mi vengono “i vermi nello stomaco”. Non certo nell’apprendere che Catania è l’ultima in classifica, ma perchè questi dati sono frutto di un’ufficialità che non ha nulla a che vedere (per fortuna) con la realtà che abbiamo sotto gli occhi. Se dovessimo giudicare il reddito pro-capite dalle nefandezze che quotidianamente si vedono per le strade ( sporcizia, degrado, insicurezza), tali nefandezze bucano i nostri occhi e sotto questi aspetti la classifica del Sole 24 Ore appare persino blanda. Ma se parliamo di reddito pro capite le riserve sono numerose. Basta entrare in un qualsiasi negozio ed acquistare una qualche mercanzia, a cominciare dal pesce per finire al gioiello, la litania è sempre la stessa: “ Le posso rilasciare uno scontrino “leggermente” ridotto? Sa, con le tasse che ci affliggono non si può dichiarare tutto!” Quel “leggermente”, (che vale un buon 50 percento del prezzo realmente pagato) pronunziato sottovoce e con la grazia di chi chiede l’intercessione di Sant’ Agata, disarma qualunque avventore, che finisce, suo malgrado, di collaborare col fenomeno dell’evasione. E’ certamente riprovevole chi chiede e chi si presta ad un simile “gioco, che, in definitiva, finisce col danneggiare lo stesso” favoreggiatore”, ma a volte, un diniego non è facile per un’infinità di ragioni. Scagli la prima pietra chi non si è mai macchiato di un simile compiacente comportamento. Lo stesso esempio vale per l’artigiano o il professionista e in genere per chiunque ha in mano lo strumento della ricevuta o fattura da rilasciare. Il reddito che si denunzia con questo marchingegno pernicioso, diffuso e continuo non rispecchia la realtà o almeno l’altera profondamente.
A dovere credere alle classifiche del Sole 24 Ore dovremmo essere tutti con “!le pezze nel sedere”. Se ci guardiamo intorno, invece, ci accorgiamo che la gente veste con decoro, di solito griffata, gira col “sedere” comodamente assiso su sedili d’auto costose, le comodità in famiglia non mancano, anzi in qualche caso sono persino eccessive o superflue. Certo qualcosa manca: la moderazione!. In compenso abbiamo in abbondanza, la voglia atavica, ripetitiva, ossessiva di piangersi addosso, simulando chissà quali sventure e dissesti, ma sotto-sotto leccandoci i baffi per averla data da bere a chi crede nelle “finte” nostre dichiarate disgrazie. Saremo gli ultimi in classifica nella graduatoria del reddito pro capite, ma certamente i primi nell’arte del camuffamento. Che è quello, poi, che ci salva: si chiami galleggiamento o arte d’arranciarsi.
Linguaglossa 095/647245
Grazie Saro Pafumi
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