Il diritto all’oblio.
Da un po’ di tempo, alle fatiche e ai tanti problemi che ci tocca di affrontare nella vita quotidiana, sempre pù stravolta dalla tristezza che essi comportano, si sono aggiunti i social, in particolare certi media, che giornalmente ci propinano notizie sugli avvenimenti del giorno, caratterizzati in massima pare di cronaca nera. Se da una parate è doveroso informare gli utenti di ciò che di negativo avviene, riempiendo la descrizione dei particolari sconcertanti, è più sconcertante la ripetizione/ricostruzione degli stessi, che si ripetono nel tempo, come se quell’accadimento fosse ancora di attualità. Penso ai familiari delle vittime, che sedimentato il dolore, quando si può, rivedono, fatti accaduti anni prima, in cui ogni ricordo diventa drammi, uragani che devastano l’anima, In altre nazioni “ civili” esiste il dovere all’oblio, ossia il diritto che il reato di cui qualcuno si è macchiato non sia più divulgato dalla stampa e dagli altri canali d’informazione; a condizione che il pubblico sia già stato ampiamente informato sul fatto e che sia trascorso un tempo sufficiente dall'evento, Per quanto ne sappia, tale diritto è riconosciuto e applicato in Svizzere, in Inghilterra e in America. Da noi questo diritto/dovere non è previsto, anzi ignorato e calpestato, e la storia della vittima, il pasto dei corvi. Pubblicata oggi 20.02.2025 su La Sicilia.
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