lunedì 9 settembre 2013

Tempo di funghi

Tempo di funghi


A frotte invadono valli e monti, i cercatori di funghi. All’alba, s’inerpicano su per le montagne in cerca dell’odoroso porcino. Sembrano volenterosi che partono per la guerra. Cercano, frugano, scavano in ogni dove, con ardore e fiuto, mai sazi del raccolto sottratto alla benefica natura. Le ceste ricolme non si contano, ad onta della legge che impone limiti precisi. La stagione è propizia e quando il raccolto è abbondante, non c’è legge o regolamento che tenga. Anche se il cofano dell’auto è pieno, l’ingordigia suggerisce un’altra ricerca, come se un ultimo porcino, che non vedi, ma avverti, è là ad aspettarti. Maledici l’ombra della sera che, benefica, incombe a difesa della natura, da quello scempio senza fine. Poi sazio, ma non troppo, fai riorno a casa. Ormai quel raccolto, rubato alla natura, disteso sul tavolo della cucina non fa più storia. Una nuova, programmata, necessaria incursione agreste ti toglie il fiato e attendi che la notte, veloce, passi, perché per un cercatore la corsa al fungo è senza fine, come il desiderio smodato e incontrollato dell’uomo, che, da sempre, il frutto agogna senza fatica.

“Oh, guata un fungo, e quindi un altro: oh quanti funghi

Usciti son per tutto, appena han vista quella poca di piova” (Leopardi) cantarella felice, non sazio il cercator, tra foglie e rami che la terra coprono.

Saro Pafumi



Nessun commento: