martedì 24 settembre 2013

La fontana muta di Linguaglossa

La fontana muta di Linguaglossa


Quando a Linguaglossa l’amministrazione “rossa”, alla fine degli anni cinquanta, fu assalita dalla voglia di costruire fontane pubbliche, quelle “artistiche” per intenderci, le scelte caddero su due quartieri: San Rocco e Piazza S. Francesco.

La prima detta “ dei mori”, dopo alterne vicende legate alle solite beghe politiche, ha avuto una sorte altalenate: chiusa, ripristinata, devastata, ripristinata, oggi è funzionante, ma sulla cui durata nessuno ci può giurare, perché a Linguaglossa come in tutto il Bel Paese, le cose s’incominciano, ma dopo un periodo di relativo fervore, si abbandonano.

E’ la malasorte toccata a quella di Piazza S. Francesco, che dopo la nascita ha perduto l’uso della parola, qual’ è una fontana dalla quale inspiegabilmente non zampilla acqua. Eppure, con le moderne tecnologie non ci vorrebbero grandi cifre per ridarle “voce, perché una fontana che ha perduto la sua funzione col suo festoso zampillare è segno di depressione per la comunità tutta che l’accetta in questa sua nuova veste di struttura inabile.

La fontana di S. Francesco con la sua funzione perduta non rappresenta più una fonte di vita, ma un monumento all’indolenza eletta a sistema, nella quale, Linguaglossa, da tempo, è piombata. A Linguaglossa siamo originalissimi: accanto alla “fontana dei mori” abbiamo inventato la “fontana muta”. Intanto, per cominciare, si potrebbe usarla per fare stagionate la salsiccia, noto prodotto locale, che, appesa, richiamerebbe frotte di turisti. La macelleria è a due passi. Pubblicata su Fb il 24.09.2013Saro Pafumi

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