lunedì 24 giugno 2013

Strada Piano Provenzana Monte Etna nessuna certezza

Il prossimo mese di luglio scade alla Società concessionaria la convenzione per l’uso della strada comunale, che attraversa il territorio di due Comuni: Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, che consente ai turisti l’escursione guidata fin quasi alla sommità del vulcano sul versante Nord.  Nessun bando di gara finora, che assegni una nuova concessione o proroghi quella attuale. Si direbbe che stiamo navigando a vista. Intano, il fermento tra gli operatori è al massimo, ma come di solito avviene nel nostro Bel Paese: “Pariamo o arriviamo sempre fuori tempo”. Che ci sia sotto, da parte di qualcuno, una strategia “occulta” è legittimo pensarlo, a meno che la vicenda non si configuri come l’ennesima schizofrenia collettiva autolesionistica. Il che va messo pure in conto, stanti i risultati deludenti fin qui visti col rilancio dell’intero versante. Poiché i tratti di strada che da Piano Provenzana conducono alle sommità appartengono a due Comuni: Linguaglossa e Castiglione, sarebbe giudizioso che i due Comuni trovassero un reciproco accordo, in quanto a durata della concessione e a modo d’esercizio. Ma il nodo da sciogliere è proprio quest’ultimo, anche se nessuno ufficialmente vuole ammetterlo: Chi deve transitare su detta arteria? Uno, nessuno, centomila? Le promesse fatte prima delle elezioni dai rappresentanti dei due Comuni interessati si muovono in direzioni diverse. Trovare la quadra è difficile: qualcuno corre il rischio di perderci la faccia. In questo tira e molla tra (privati) interessi contrastanti, nessuno ha il coraggio di dire le cose come stanno, che equivale a dire “ nenti sacciu e nenti vogghiu sapiri”. Ciascuna parte in causa considera la concessione come “cosa nostra” e con quest’antico criterio si va avanti. Tutto ciò si può pure capire, quando ci sono interessi in campo, se,però, accompagnati da progetti credibili., che invece mancano o sono nebulosi E poi dicono che in Sicilia certa “mentalità” è sconfitta o è emigrata altrove. Certo modo di pensare, noi siciliani l’abbiamo nel DNA. C’è nel parcheggiare la nostra auto, nella precedenza sulle strade, nelle riunioni di condominio…….Pensate che manchi quando gli interessi si fanno più stringenti? In questi casi, per fortuna, non si uccide, tanto chi è destinato a perderci la vita è il territorio, che poi, guarda caso, siamo tutti noi. Pubblicata su La Sicilia il 24.06.2013. Saro Pafumi

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