mercoledì 2 maggio 2012
Il collegio Pennisi e la Provincia
Apparentemente la notizia è di quelle che fa stare felice un’intera provincia, Acireale in primo luogo. La notizia: “ Il collegio Pennisi sarà acquistato dalla Provincia”. Poiché, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, non vorrei che l’acquisto finisse come per gli altri immobili acquistati dalla Provincia che languono nel più assoluto abbandono. Mi riferisco all’acquisto della cantina Ave o al palazzo Nicolosi di Linguaglossa. Il primo sepolto da rovi e sterpaglie, il secondo in via di disfacimento. E dire che gli scopi di restituirli alla società civile c’erano. La Cantina sociale Ave doveva diventare, sulle ali della fantasia, una pista di ghiaccio e il palazzo Nicolosi, il museo Francesco Messina, solo che di quest’ultimo la provincia possedeva unicamente il certificato di nascita dell’Artista, essendo noto che era a nato a Linguaglossa. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: venire a Linguaglossa per vedere. A ciò si aggiunge il Villaggio Mareneve di proprietà, ahimè, provinciale il quale, statene certi, scomparirà da solo. Se queste sono le credenziali dell’operato provinciale, trovo ricca di buon senso la proposta di chi vorrebbe collegare l’acquisto del collegio Pennisi allo scopo. Le due finalità dovrebbero camminare di pari passo, onde evitare che una volta acquisito il Collegio al patrimonio della Provincia il salvataggio del bene non si tramuti nell’ennesimo naufragio. Perché di relitti è piena l’Italia repubblicana. Personalmente aborrisco l’idea che “Il Pennisi” diventi proprietà provinciale. I precedenti sono ben noti. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Pubblicata su La Sicilia il 01.05.2012. Saro Pafumi
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