Difendo
i cani
Quando parliamo
dél mondo animale, in particolare. degli amici cani, bisogna togliersi tanto di
cappello.
Detentore (non
mi piace il termine proprietario) di'un pastore tedesco al quale dedicavo nelle
ore libere le mie cure, generosamente ricambiate, per sopravvenuti impegni non
ho avuto modo di stargli vicino, con assiduità, per cui ho notato in lui una
certa, manifesta,tristezza.
Per colmare
questa mia involontaria, assenza avevo pensato di trovargli una compagna della
stessa razza. Con questa trovata avevo in un certo senso riempito il mio vuoto
e lenito la sua tristezza, vivendo la coppia in perfetta simbiosi.
Sennonché, dopo
qualche tempo, per un crudele .destino,complice la. leishmaniasis, il mio
pastore è deceduto, nonostante le molte e costose cure praticatigli.
Da qui il
secondo dramma.
La vedova
(proprio cosi!), inconsolabile al distacco, latra di continuo alla ricerca del
compagno perduto.
Allorché mi
avvicino per consolarla, con mimica inconfondibile, mi prende quasi "per
mano" invocandomi l'aiuto per cercare il compagno.
Questo amore
sincero mi commuove, ma come faccio a farle capire che la morte non conosce
privilegi e distinzioni?
Forse dovrei
sussurrarle che il suo amore è più sublime di quello degli uomini ma più
sfortunato, perché non conosce il lenimento della ragione.
Mi
risponderebbe, ne sono sicuro, con un ennesimo struggente latrato.
Coraggio Sasha,
da oggi vedrò di esserti più compagno, piangendo insieme e dividendoci il
nostro dolore.
Non è forse
quello che vuoi?
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