Prendendo a prestito un noto slogan verrebbe da dire. “ La crescita, se non ora, quando?” E’ da mesi che “il rag. Monti” ci propina frasi suggestive, orientate a infondere speranza, basate sulla promessa di un’imminente crescita. Finora solo parole. Intanto c’è qualcuno, La La Garde Presidente FMI, per fare un esempio, che prefigura entro tre mesi la crisi irreversibile dell’Euro, se non s’interviene con provvedimenti urgenti. Stando a queste previsioni la crisi è inevitabile, perché i tre mesi preconizzati cadono nel periodo feriale che in Italia, com’è noto, è dedicato ai divertimenti: sole, mare, montagna. Alle elezioni del 2013 mancano pochi mesi: Detratte, com’è logico, le festività e il periodo preelettorale, per consuetudine infecondo, il tempo a disposizione è ben poco. Né la promessa crescita ha il potere taumaturgico di operare improvvisi miracoli, il che significa che la crescita se non è utopia poco ci manca. Mi sembra che la situazione attuale è del tipo : tiriamo a campare”, in attesa di un non so che d’indefinito che possa accadere. Di idee in giro ce ne sono poche, come pochi sono i denari nelle tasche della maggior parte degli italiani. Che come al solito si distinguono in due grandi categorie: alla prima appartengono quelli che possono aspettare tempi migliori alla quale appartiene il Rag. Monti e compagni di merenda, alla seconda la restante parte del paese che soffre. Saro Pafumi
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