lunedì 1 novembre 2010

LA CURA DELLE TOMBE,UN DOVERE.
Si avvicina la commemorazione dei defunti e per tradizione la visita ai nostri cari è un dovere. Frotte di persone si aggirano tra le rifiorite tombe sussurrando ricordi e preghiere. Crisantemi, rose, margherite, ciclamini, viole mani pietose depongono sulla tomba dei propri cari, rivestendo di festosi colori i freddi imbiancati sepolcri. Dopo, quando le lacrime si saranno asciugate e le labbra avranno finito di mormorare cosa resterà su quei sepolcri? Fasci di fiori col capo chino, segno che anche il nostro muto affetto s’è incupito. Un giorno di nostalgica pietà collettiva, il due novembre, cui fa seguito il totale abbandono di sepolcri e cari. Basta addentrarsi in un qualunque cimitero qualche mese dopo la commemorazione dei defunti per vedere ovunque ( salve rare eccezioni) seccume e squallore. Certamente non si può vivere perennemente “accovacciati” accanto alla tomba dei propri cari, ma una saltuaria visita sarebbe opportuna e gradita dai vivi e dai morti ( almeno per rimuovere i fiori appassiti) perché il ricordo dei propri cari deve essere un fiore sempre fresco, immarcescibile come lo fu in vita l’affetto dei nostri cari.
Pubblicato su La Sicilia il 31.10.2010
Saro Pafumi

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