domenica 7 novembre 2010

Le esternazioni del Premier

Preferisco essere ricco che povero, intelligente che sciocco, alto che corto, magro che grasso. Poveri, sciocchi, corti e grassi unitevi in santa alleanza contro chi fa queste affermazioni. Egli offende la vostra dignità di persona umana, calpesta i vostri diritti ad essere come siete, semina odio e violenza contro di voi, discrimina la vostra esistenza, emargina la vostra vita. Quella di esternare preferenze e stili di vita credo che rientri nella libertà di ognuno, senza con questo offendere chi queste preferenze non condivide.
L’esternazione di Berlusconi sulla condizione gay ha suscitato un’ondata di sdegno. C’era d’aspettarselo in questo mondo d’ipocriti, perché quello che Berlusconi dice, lo pensa il 90% della popolazione, ma non può essere espresso, in barba alla libertà di pensiero e d’espressione, da chi rappresenta le istituzioni. Preferenza per una condizione non significa condanna o disprezzo per le altre, ma un semplice punto di vista, un desiderio. Mi è permesso di dire, potendo scegliere, di non essere claudicante, senza con questo offendere gli zoppi?
La verità è che sulla condizione gay c’è un dibattito becero, retaggio di pregiudizi antiquati che confonde la condizione fisica con la dignità umana, seminando lungo il percorso dialettico una serie di distinguo come se “ persona” e “sesso” fossero un binomio inscindibile.
L’inghippo sta tutto qui: come considerare il gay. Finché si discute, come se fosse “una specie” da studiare e catalogare le diverse considerazioni lasciano scoperto il nervo della sensibilità di chi vive questa condizione. E’ come parlare di corda in casa dell’impiccato. Del resto non si possono spazzare d’un colpo secoli di pregiudizi in ogni latitudine e longitudine del globo terrestre sulla questione. La vera anomalia non è la condizione gay ma il pregiudizio attorno ad essa. Ciò non toglie, però il diritto di ognuno d’essere ciò che si desidera.

Saro Pafumi

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