domenica 14 gennaio 2024

Quei segnali d'allarme spesso sottovalutati

 

Quei segnali d’allarme spesso sottovalutati.

Certe tragedie familiari che troppo spesso irrompono nella società d’oggi, col fragore di una bomba, non nascono quasi mai per caso. Se così fosse potremmo parlare di pura follia. Hanno invece una genesi prolungata, un malessere che cova sotto cenere, per poi sfociare in delirio puro: una sofferenza metabolica del cervello che catapulta il soggetto in una realtà senza ragione. Ogni forma di prevenzione è difficile, perché il soggetto non comunica al mondo esterno questo suo personale malessere, rimanendo confinato dentro il suo io malato. Né può essere diversamente, perché chi n’è affetto non cerca aiuto negli altri, consapevole di non poterlo ricevere, vivendo in una società di per sé malata, in cui ciascun individuo è più o meno afflitto dagli stessi problemi e quindi incapace di offrire aiuto e/o comprensione, a partire dai parenti più stretti. In questa forma di isolazionismo autogestito, il malessere assume forme parossistiche irreversibili. Da qui al baratro il passo è breve. In queste condizioni, consapevoli del disagio che si vive, sarebbe il caso che chi n’è affetto, si affidi, senza remore, a strutture adeguate, ossia a centri medici che sappiano interpretare i disagi dell’anima e offrire quel supporto psicologico di cui necessita il soggetto malato. Perché di vera malattia si tratta e non di semplice raptus . Coloro che sono vicini a queste famiglie (genitori, fratelli, sorelle, ecc), in cui il disagio del quotidiano vivere non può non essere non visibile, dovrebbero essere le prime sentinelle a far scattare l’allarme, magari allertando apposite strutture di cui la società è carente, ma di cui si sente impellente bisogno. Pubblicato oggi 14.01.2024 su La Sicilia

Nessun commento: