domenica 8 gennaio 2012

Divieto di pascolare nei terreni incendiati. Quando mai.

Verrebbe da ripetere con Dante: “ Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?”. Sembra di essere rimasti ai tempi di Dante, se vedendo pascolare le greggi nei terreni colpiti da incendi, non trovano applicazione le leggi che impediscono il pascolo e l’edificabilità per almeno un decennio. Invece….invece gli ovini e i bovini continuano a pascolare tranquillamente. Coloro che devono o dovrebbero vigilare perché ciò non avvenga, imitando gli armenti, non alzano il capo “a rimirar d’intorno”. Inutile chiedere il perché di quest’insana omissione. Vi sentirete rispondere che gli organi preposti al controllo non hanno il catasto aggiornato con le annotazioni dei divieti poco prima ricordati. Così tra omissioni e ritardi passano i dieci anni previsti dalla legge che da impeditiva, si trasforma essa stessa in complice dei comportamenti dolosi. Così l’ignavia dei più spadroneggia, spalleggiata dalla burocrazia che rende inoperose e inattive le stesse leggi. E Dante ci viene ancora una volta in aiuto che gli ignavi pone nell’antinferno definendoli: “Coloro che vissero senza ‘nfamia e senza lodo……fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna”. Non ci resta, allora, che affidarci al buon senso degli animali che, se soli in quest’universo, non commetterebbero di certo le devastazioni che l’inoperosità e la mano dell’uomo producono. Pubblicata su La Sicilia il 08.10.2012. Saro Pafumi

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