martedì 29 giugno 2010

Il bikini strappato


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Negli anni cinquanta molti giovani erano soliti frequentare Taormina in cerca d’esperienze amorose, speranzosi di conquistare una straniera che, allora, si diceva, veniva a Taormina non solo per vedere le bellezze paesaggistiche, ma ancor di più per avere un saggio “dell’amor caliende” “dei siciliani, rinomati, notissimi e apprezzati esperti nell’arte d’amare. Non esiste una statistica ufficiale dei giovani che riuscivano nell’impresa, ma certamente le conquiste non mancavano a sentire i racconti, a volte suffragati da prove certe, dei tanti protagonisti. Taormina per l’ars amatoria che forniva era un luogo molto ambito dalle turiste, prova né è che anche in quest’epoca di piena libertà sessuale, i tentativi di conquiste femminili non mancano, come non mancano le speranze di farsi conquistare. L’uomo è “cacciatore” per istinto e la preda, a volte, si compiace d’essere vittima ambita. E’ la legge del “piacere”, che realizza il suo optimum, quando il gusto si sposa con l’elemento che lo esalta, come nel sesso desiderato e cercato da entrambi i protagonisti.
Poiché il gusto e le tecniche si evolvono, anche l’ars amatoria si trasforma e progredisce. Non ha nulla di strano, pertanto, la notizia di stampa riportata in prima pagina da La Sicilia del 27.06: “ Le strappa il bikini e tenta di stuprarla”. E ‘ l’evoluzione della specie umana o se vogliamo la sua regressione. Chi mette in atto simili comportamenti è convinto che non c’è godimento migliore per la vittima di sentirsi desiderata dal suo carnefice, anzi gratificata dal suo atto. “Se all’estero la notizia dello stupro e la foto dello stupratore dovessero circolare chissà quante turiste amerebbero venire a Taormina per vivere i brividi di uno stupro, ora che le mollezze dei costumi hanno reso l’ars amatoria, una dote rara”, avrà pensato lo stupratore. Poiché la storia si ripete, l’episodio dello stupro è forse il segno che qualcosa sta per cambiare nei costumi sessuali: non più ì’approccio galante e raffinato dei giovani “anni cinquanta”, ma quello più energico e brutale dei giovani rampanti “anni duemila”. Non la rosa rossa col suo lungo gambo stile anni cinquanta, ma la clava dal lungo manico degli anni duemila; non la carezza e il bacio dei giovani d’un tempo, ma il graffio e lo strappo dell’era moderna. Ogni essere umano ama a modo suo. Chi cibandosi degli insegnamenti dell’ars amatoria d’Ovidio fa della sua condotta un affresco di vita galante; chi pescando negli abissi della propria anima scopre il proprio antenato troglodita. Se un unico torto si può riconoscere allo stupratore è stato l’avere confuso il bikini della giovane trentina con la veste di peli d’animale e la sua nera chioma come una piuma di struzzo sul capo. Ma, si sa, quando l’istinto acceca la ragione è l’uomo primitivo che compare, percorrendo a ritroso ventimila anni di storia.
Pubblicato su La Sicilia il 29.06.2010il
. Saro Pafumi

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