martedì 22 giugno 2010

L'insegnamento della cagnetta randagia




Osservarla, non visto, mentre con le sue zampette scavava con circospezione il terreno, per nascondervi il tozzo di pane che aveva tra i denti, faceva tenerezza quella cagnetta randagia. Mi chiedevo cosa potesse frullare nella sua testolina e immaginavo i suoi tanti pensieri.
“Con la crisi economica, che incombe sugli umani, anche per me, che la sorte ha deciso di farmi vagabondare, il futuro non promette nulla di buono. I pochi avanzi che faticosamente ogni giorno riesco a racimolare sono il segno che i tempi sono cambiati. Se oggi, grazie alla sorte, ho chiuso la giornata mettendo qualcosina nello stomaco, non è detto che domani sarò altrettanto fortunata. In tempi migliori non faticavo per conservare provviste, ma oggi una certa prudenza è d’obbligo. Certo la pancia ancora reclama e di questo tozzo di pane farei un solo boccone, ma se domani…………………
Ho ancora nelle orecchie le sagge parole di mia madre che mi raccomandava: Cu sarva trova”.
E’ quello che sto facendo, perché del “doman non c’è certezza”. E nessuno meglio di me conosce le fatiche che ci vogliono per guadagnarsi un tozzo di pane”.
Mentre la cagnetta, leccandosi i baffi per assaporare l’odore che l’era rimasto del pane nascosto, lentamente si allontanava, pensavo: come sarebbe giudizioso se noi umani, in certi momenti, traessimo insegnamento dal comportamento degli animali.
Saro Pafumi

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