domenica 13 giugno 2010

Linguaglossa. Ciò che resta dell'Ospedale S. Rocco


Fino a qualche decennio fa a Linguaglossa sul frontespizio dell’edificio antistante la villa Milana faceva bella mostra di sé l’iscrizione “ Ospedale San. Rocco ” Un presidio che era il fiore all’occhiello per le prestazioni e l’assistenza che erogava agli utenti di un vasto comprensorio. Poi alterne vicende legate al mondo della sanità hanno declassato la struttura, fino al farla arretrare a “Presidio ospedaliero di riabilitazione- San Rocco”.
Com’è costume italico alle enunciazioni in pompa magna non seguono i fatti e le iscrizioni rimangono desideri, speranze, sogni e perfino inganni.
Del suddetto complesso oggi non residua quasi nulla. Non il “presidio” all’infuori di un minuscolo sonnolente contingente di truppe infermieristiche costrette a bivaccare tra letti e sale vuote, né le attrezzature dell’antico ospedale, sostituite dalla muta, polverosa presenza delle impronte lasciate, né un accenno di “riabilitazione” perché di essa manca sia la reintegrazione di un diritto scippato, sia la restituzione di un lavoro compromesso, sia la cura di una facoltà perduta.
Manca persino “ San Rocco” un tempo sponsor e protettore, che deluso e amareggiato, raccolte le sue poche cose, bastone, tabarro, borraccia e cappello, accompagnato dal suo fido cane, si è ritirato nella vicina, omonima chiesa, chiudendosi alle spalle la porta centrale per non sentire o vedere quello che un tempo orgogliosamente portava il suo nome.
•Pubblicato su La Sicilia il 14.06.2010
Saro Pafumi

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