domenica 11 marzo 2012

Cremazione, quali ragioni?

In Italia, stando alle statistiche, il rito della cremazione dei morti è richiesto nel dieci per cento dei casi, ma tale pratica col tempo è destinata ad aumentare, fino a diventare, ahimè, una moda. Non sono note le ragioni dei molti che, all’inumazione, preferiscono la cremazione, se si escludono quelle di carattere religioso, estranee al credo cattolico. Tale pratica, fino a poco tempo fa, disattesa dalla religione cattolica, da poco è stata riconosciuta, sia pure a certe condizioni. La cremazione è una vera violenza contro il corpo del defunto che, se non suffragata da profonde ragioni religiose, secondo il culto d’appartenenza, è un’ulteriore offesa alla persona umana. Basti pensare che la cremazione non incenerisce le ossa, ma esse hanno bisogno di essere sminuzzate fino a essere ridotte in cenere, il che comprova un ulteriore “atto di violenza” sui poveri resti mortali. Il culto dei morti ha da noi origini e usanze nobili, prova ne sia che i nostri cimiteri sono pieni di tombe, sulle quali ciascuno piange i propri cari. Nell’immaginario collettivo ciascuno pensa il proprio defunto rinchiuso nella tomba, immerso nel pacifico sonno del riposo e assai verosimilmente lo immagina così come lo ha visto, in carne e ossa, nell’ultimo giorno di vita. Un ricordo che aiuta a credere il proprio caro come presenza costante, che ci accompagna per l’intera vita. Un’urna contenente le ceneri del proprio caro cancella il ricordo della persona viva, perché nella mente s’imprime l’atto finale della cremazione, un processo distruttivo che trasforma il corpo in cenere, che inesorabilmente finisce col sovrapporsi all’ultimo fotogramma del proprio caro vivente. Un’immagine, quest’ultima, che ci protegge e ci accompagna per tutta la vita, che il fuoco della cremazione impietosamente ci ruberebbe. Non solo, ma non sarebbero esistite opere di rara, potente espressività artistica, come quelle di Raffaelo, del Caravaggio, del Perugino in cui il Corpo di Cristo (e di ogni defunto in genere), rappresenta la massima spiritualità dalla morte. Pubblicata su La Sicilia 11.03.2012. Saro Pafumi

8 commenti:

salvatore cantarella ha detto...
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Con il "copia ed incolla" prelevate singolarmente i tre indirizzi web che trovate nei tre singoli miei commenti sottostanti, e fate l'incolla nella sbarra degli indirizzi. Vedrete tre documenti prevelati da You tube.

salvatore cantarella ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=Tr78wONS0Bc&feature=related

salvatore cantarella ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=zc5V8vYMOAg&feature=endscreen&NR=1

salvatore cantarella ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=cIR6lrJRIog&feature=related